VOGUE
FASHION'S
NIGHT
OUT
2014
La VFNO è il festival dell'eleganza, della Moda, del lusso, dell'inessenziale e dell'invidia.
Un festival che per una notte rende accessibili a chiunque le porte dei negozi -anzi, dei Fashion Rooms- che di solito si vedono sfilare ai lati di Via del Corso come opere d'arte i vetrina: tanto luccicanti e sfavillanti quanto irraggiungibili e impossibili.
La gente passeggia per i locali in cui grandi uomini in cravatta sono pagati per aprire le enormi e splendenti porte a vetri, e salutano dando del 'lei' anche alla ragazzina dodicenne che segue la Biasi -la Fashion Blogger Chiara Biasi- su Istagram , e le commesse -no, scusate la mia ineleganza: le Personal Shopper- con un sorriso splendete offrono bicchieri -Ehm,flûte- di champagne e fragole ricoperte di cioccolata.
Due anni fa alla VFNO del 2012 mi aggiravo con S. per i negozi di Via del Corso e Via del Babbuino con sotto braccio la rivista di Vogue del mese di settembre e una strana voglia di voler essere perfetta come le ragazze che giravano per il centro con i tacchi alti laccati e gli Iphone in mano.
Percepivo il desiderio palpitante di diventare un giorno come Andy de 'Il Diavolo veste Prada' e di raccontare ai miei figli -miei e del mio marito cardiochirurgo specializzato in cose così complicate che non avrei saputo nemmeno pronunciare- della prima volta in cui da ragazzina ero entrata con consapevolezza nel Fashion Room di Vuitton.
Quest'anno ci sono ritornata. E più che la fiera della vanità mi è sembrato un contentino per i poveri invidiosi.
Commessi che per una sera, senza guardarti dall'alto verso il basso come fanno di solito -sospettosi che una poveraccia come me si fotta una pelliccia di ermellino firmata Valentino-, permettono che la gente comune abituata a Zara e H&M provi i guanti di Versace di pelle di coccodrillo siberiano a strisce viola e arancione -scherzo, eh- o permettono che si tocchino le scarpe da sera di Prada, mentre allungano agli improbabili quanto impossibili clienti flûte di vetro riempiti con il prosecco più economico del supermercato e delle fragole che in effetti sì, sono buone e ricoperte di cioccolata, ma come dice S. perchè diamine fanno così chic delle fragole che: A) costano 1,20 euro al chilo dal fruttivendolo sotto casa mia, e B) sono ricoperte di cioccolata che combrando la barretta della Consilia vengono impiegati al massimo 0,69 centesimi.
Sono stata molto più adulta, cinica, polemica e consapevole. La parte di me che mi piace di più -quella poco realistica e che sognava di diventare come Andy- durante la sera di questo 11 settembre è totalmente scomparsa.
L'ignoranza dell'ipocrisia che avevo nel 2012 mi ha fatto vivere una serata migliore sotto mille punti di vista rispetto all'approccio realistico e veritiero che ho avuto quest'anno durante la VFNO.
Menomale che con S. mi diverto anche quando l'atmosfera -tipo questa- mi fa schifo, e non bisogna sottovalutare l'effetto afrodisiaco che ha avuto su di me il tiramisù di Pompi -Dio Bono, se passate per Roma fateci una capatina, altro che Colosseo-, tiramisù che tra l' altro mi sono gustata per cena al tramonto sulla scalinata di Piazza di Spagna -il che ci voleva, visto che ero appena uscita dal cinema con gli occhi gonfi di pianto dopo un film che mi tocca dirlo, COSTRUITO A TAVOLINO PER OBBLIGARE LE RAGAZZINE COME ME A PIANGERE ININTERROTTAMENTE NEANCHE STESSERO IMITANDO LA FONTANA DI TREVI, quale è il film 'Colpa delle Stelle', che per inciso non rivedrò mai più in tutta la mia vita-
Ludo.
FASHION'S
NIGHT
OUT
2014
La VFNO è il festival dell'eleganza, della Moda, del lusso, dell'inessenziale e dell'invidia.
Un festival che per una notte rende accessibili a chiunque le porte dei negozi -anzi, dei Fashion Rooms- che di solito si vedono sfilare ai lati di Via del Corso come opere d'arte i vetrina: tanto luccicanti e sfavillanti quanto irraggiungibili e impossibili.
La gente passeggia per i locali in cui grandi uomini in cravatta sono pagati per aprire le enormi e splendenti porte a vetri, e salutano dando del 'lei' anche alla ragazzina dodicenne che segue la Biasi -la Fashion Blogger Chiara Biasi- su Istagram , e le commesse -no, scusate la mia ineleganza: le Personal Shopper- con un sorriso splendete offrono bicchieri -Ehm,flûte- di champagne e fragole ricoperte di cioccolata.
Due anni fa alla VFNO del 2012 mi aggiravo con S. per i negozi di Via del Corso e Via del Babbuino con sotto braccio la rivista di Vogue del mese di settembre e una strana voglia di voler essere perfetta come le ragazze che giravano per il centro con i tacchi alti laccati e gli Iphone in mano.
Percepivo il desiderio palpitante di diventare un giorno come Andy de 'Il Diavolo veste Prada' e di raccontare ai miei figli -miei e del mio marito cardiochirurgo specializzato in cose così complicate che non avrei saputo nemmeno pronunciare- della prima volta in cui da ragazzina ero entrata con consapevolezza nel Fashion Room di Vuitton.
Bah. Mossa di marketing di Mac che non ho ben capito |
Quest'anno ci sono ritornata. E più che la fiera della vanità mi è sembrato un contentino per i poveri invidiosi.
Commessi che per una sera, senza guardarti dall'alto verso il basso come fanno di solito -sospettosi che una poveraccia come me si fotta una pelliccia di ermellino firmata Valentino-, permettono che la gente comune abituata a Zara e H&M provi i guanti di Versace di pelle di coccodrillo siberiano a strisce viola e arancione -scherzo, eh- o permettono che si tocchino le scarpe da sera di Prada, mentre allungano agli improbabili quanto impossibili clienti flûte di vetro riempiti con il prosecco più economico del supermercato e delle fragole che in effetti sì, sono buone e ricoperte di cioccolata, ma come dice S. perchè diamine fanno così chic delle fragole che: A) costano 1,20 euro al chilo dal fruttivendolo sotto casa mia, e B) sono ricoperte di cioccolata che combrando la barretta della Consilia vengono impiegati al massimo 0,69 centesimi.
Eccomi immortalata dai paparazzi al Palazzetto della Fendi. no photo please. |
Sono stata molto più adulta, cinica, polemica e consapevole. La parte di me che mi piace di più -quella poco realistica e che sognava di diventare come Andy- durante la sera di questo 11 settembre è totalmente scomparsa.
L'ignoranza dell'ipocrisia che avevo nel 2012 mi ha fatto vivere una serata migliore sotto mille punti di vista rispetto all'approccio realistico e veritiero che ho avuto quest'anno durante la VFNO.
Menomale che con S. mi diverto anche quando l'atmosfera -tipo questa- mi fa schifo, e non bisogna sottovalutare l'effetto afrodisiaco che ha avuto su di me il tiramisù di Pompi -Dio Bono, se passate per Roma fateci una capatina, altro che Colosseo-, tiramisù che tra l' altro mi sono gustata per cena al tramonto sulla scalinata di Piazza di Spagna -il che ci voleva, visto che ero appena uscita dal cinema con gli occhi gonfi di pianto dopo un film che mi tocca dirlo, COSTRUITO A TAVOLINO PER OBBLIGARE LE RAGAZZINE COME ME A PIANGERE ININTERROTTAMENTE NEANCHE STESSERO IMITANDO LA FONTANA DI TREVI, quale è il film 'Colpa delle Stelle', che per inciso non rivedrò mai più in tutta la mia vita-
Ludo.